Teatro

A Marghera (VE), Groppi d'amore nella scuraglia. Da un testo di Tiziano Scarpa

A Marghera (VE), Groppi d'amore nella scuraglia. Da un testo di Tiziano Scarpa

Una saga comica e poetica, e contemporaneamente un pastiche linguistico specchio del pasticcio dei cuori e delle coscienze: racconta le vicende di Scatorchio, che per dispetto al suo rivale in amore aiuta il sindaco a trasformare il paese in una discarica di rifiuti, “GROPPI D’AMORE NELLA SCURAGLIA”, lo spettacolo firmato dai Carichi Sospesi su testo di Tiziano Scarpa in scena al Teatro Aurora di Marghera sabato 3 dicembre (ore 21).

Il secondo appuntamento della Stagione di Teatro Contemporaneo dell’Aurora è una produzione che raccoglie alcune tra le più rilevanti energie artistiche del Veneto. A partire dall’autore del testo, il veneziano Scarpa appunto, firma di Einaudi e Feltrinelli, Premio Strega nel 2009; passando attraverso la compagnia, i padovani Carichi Sospesi, selezionati proprio con questo spettacolo al Premio Off 2011 del Teatro Stabile del Veneto; fino ad arrivare alle musiche di scena, composte da due esponenti della musica veneta riconosciuti a livello nazionale: il premio Ciampi 2007 e premio Siae 2010 Debora Petrina, e Sergio Marchesini, pianista e fisarmonicista della Piccola Bottega Baltazar, formazione premio Musicultura e ospite al Premio Tenco nel 2011.

 

In scena Silvio Barbiero, diretto da Marco Caldiron, racconta la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia, sullo sfondo della vicenda che coinvolge il loro paese, che accetta, in cambio di un ripetitore TV, di diventare sede di una discarica di immondizia.

Una storia scritta in un linguaggio che è “koinè, un mischione di dialetti”, ha dichiarato Scarpa: una lingua inventata che allude ai timbri dei vernacoli meridionali, mescolati con quelli trecenteschi delle Origini. A intervallare la narrazione stanno poi dei siparietti dedicati a un bestiario d’animali e creature: “Ognuno, beninteso, con il suo personale cahier de doléances – sottolineano i Carichi Sospesi - a testimoniare, leopardianamente, la comunanza del dolore: dal surcio pantecano, al cane canaglio al bombo muscario”.

“GROPPI D’AMORE NELLA SCURAGLIA” descrive un percorso di rinascita e, in qualche modo, di redenzione. Il linguaggio poetico di Scarpa deforma l’immaginario e i corpi dei protagonisti diventano archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo, richiamando l'immaginario di Bosch. Lo spettatore si trova così immerso in un mondo composto da suoni antichi ma pur sempre riconoscibili: “Scrivendo questo testo  - commenta Tiziano Scarpa in un’intervista a RaiEdu - ho capito che non dovevo immergermi solo in un paesaggio, un paesino del centro Sud tra l’Abruzzo e la Campania, ma anche nella lingua del protagonista, nella sua mentalità direttamente infitta nel linguaggio. Ho capito che dovevo inventare una lingua che fosse il vero paesaggio mentale dell’animo del protagonista, Scatorchio”.

“La Scuraglia, con un mesto sorriso – concludono i Carichi Sospesi -, esplora la nuova geografia di un mondo che, quando scopre di essere per la prima volta realmente contemporaneo, fa poi esperienza del terribile e affascinante melting, dello tsunami di mescolanza tra antico e futuro che è ormai il nostro orizzonte comune, il Carnevale dissennato in cui la Quaresima si traveste da Pasqua”.

I biglietti  (12 euro intero, 10 ridotto, 6 euro allievi scuole di teatro e danza, 2.50 Giovani a Teatro) sono in vendita al Teatro Aurora fino a venerdì ore 10-13 e 15-17; sabato sera la biglietteria apre alle 18. Sono inoltre ancora disponibili i carnet a scelta libera, in vendita all’Aurora in orario di biglietteria: scegliendo almeno quattro spettacoli, ogni appuntamento verrà a costare 9 euro invece di 12.